ENRICO MINUTOLO (1401-1409)

Discendente di una nobile famiglia napoletana. Nel 1382 da Urbano VI venne eletto prima vescovo di Bitonto, poi nel 1389 di Trani e infine di Napoli. Fu il Minutolo che si adoperò per la costruzione di un arcivescovado di cui la città era mancante. La nomina a cardinale di S. Anastasio, la ottenne nel 1389 da Bonifacio IX (l’Ughelli scrive 1403), ma solo nel 1401 gli fu assegnata la sede di Frascati. A causa dello scisma di quel tempo, come al solito sulla cattedra di S. Pietro regnavano due papi: uno romano, uno avignonese. Nel 1401 il Papa romano era Bonifacio IX (1389-1404), quello avignonese era Benedetto XIII (1394-1423). Nel concilio di Pisa, Benedetto XIII e Gregorio XII (1406-15), successore quest’ultimo di Innocenzo VII (1404-06), vennero deposti tutti e due e dal concilio che si tenne sempre a Pisa il 15-6-1409, venne eletto Alessandro V (antipapa 1409-10) con lo specifico compito di convocare un concilio ecumenico per la risoluzione dello scisma e la riforma definitiva della Chiesa. Ma se confusione c’era nella sede di Pietro, essa aumentò con l’elezione di un altro antipapa, Giovanni XXIII (1410-15); altrettanto caos regnava tra i cardinali delle opposte fazioni, in quanto ad ogni sede vescovile c’erano sempre nominati due cardinali; uno da Roma e l’altro da Avignone. In tal modo non si riusciva mai a sapere a quale cardinale vescovo dare retta. Il Minutolo, a detta del Grandi, fu un uomo di grandissimi meriti. Prese parte a varie ambascerie in sostegno della Santa Sede Romana. Gregorio XII lo nominò camerlengo di S. R. Chiesa, ed arciprete della Basilica Liberiana. Partecipò a quattro conclavi: di due papi e di due antipapi. Morì in Roma e fu tumulato nella cattedrale di Napoli. Il Moroni scrive che morì a Bologna nel 1412. Fu il primo vescovo che passò alla diocesi di Sabina che, secondo quanto scrive il Moroni, gli sembrò più adatta e conveniente, ponendo così fine alla lite intrapresa con il cardinal Gherardi, creato cardinale vescovo di Frascati dall’antipapa Benedetto XIII. I Biasotti-Tomassetti datano dal 1402 al 1415 l‘elezione di Pietro Gherardi non considerando i due veri cardinali Pileo e Minutolo. L’Oldoino ne parla all’anno 1389. L‘Orioli lo pone dal 1403 al 1409 e dello stesso parere sono il Razza e il cronista incognito, che annota che con questo cardinale iniziarono le opzioni dei vescovati, titoli e diaconie vacanti.