GIOVANNI ALVAREY D’ALBA (1555-1557)

Nacque a Toledo nel 1488. L‘Enciclopedia Cattolica lo cita come Juan Alvarez de Toledo. Nobile spagnolo appartenente alla famiglia dei duchi d’Alba. Domenicano. Insegnò filosofia e teologia all’università di Salamanca. Uomo dottissimo la cui fama indusse Carlo V a nominarlo vescovo. Egli rinunziò per umiltà, ma Adriano VI (1522-23) lo obbligò a ricevere la consacrazione per la chiesa di Cordova. Nel 1537 ebbe la chiesa di Burgos. Nel 1538 il papa Paolo III (1534-49) lo elevò alla porpora cardinalizia con il titolo di S. Maria in Portico. Egli meritò un posto tra i sei cardinali che, prima del concilio di Trento, furono destinati a vegliare per la conservazione della fede in tutto il mondo cattolico. Nella guerra tra Paolo III e Carlo V il cardinale d’Alba riuscì a liberare Roma dal saccheggio spagnolo. Fu cardinale di Toledo e fu proprio per questa sede che egli passò alla storia del Sacro Collegio come il «Cardinale di Toledo». Fu nel 1550 arcivescovo di S. Giacomo in Campostella. Giulio III (1550-55) nel 1553 lo pose a capo dell’Inquisizione romana, e nello stesso anno passò a curare la Sede di Albano. Il 29-5-1555, sotto Paolo IV (1555-59), occupò la sede di Frascati e venne anche eletto Generale dell’ordine dei Predicatori. Lasciò nel 1557 la sede di Frascati per quella di Porto. Fu confessore di Paolo IV (1555-59). Rigido e inflessibile con i penitenti, ma soccorritore e benefattore dei poveri. Il 20 settembre 1557 morì a Roma e venne tumulato in Spagna nella tomba di Famiglia. L’Oldoino ne parla negli annali del 1534