GIOVANNI DE LA GRANGE (1379-1391)

Discendente di una nobile famiglia Beaujolaise, nei dintorni della città di Lione, Benedettino e abate di Fecamp. Fu ministro di stato e sovrintendente alle finanze e in precedenza precettore dei figli di Carlo V. Fatto vescovo di Amiens da Gregorio XI (1370-78), fu creato cardinale di S. Marcello nel 1375. Nel 1378, a causa del ritorno a Roma della Santa Sede da Avignone, i cardinali italiani e quelli francesi, sorretti i primi da S. Caterina, da Carlo IV di Boemia, da suo figlio Venceslao, dalla Polonia, dal Portogallo, dall’Inghilterra e dall’Ungheria elessero un Papa; i secondi suffragati dalla Svezia, dalla Scozia, dall’Aragona, dalla Castiglia e dal regno Napoletano, elessero un altro Papa. Urbano VI lo creò cardinale vescovo di Frascati, ma il La Grange, molto suscettibile, ritenne di non essere stato convenientemente ricevuto da Urbano VI, che aveva un carattere scontroso e duro, e per tale motivo passò armi e bagagli con Clemente VII, che gli assegnò subito la diocesi di Frascati. Come era da aspettarsi, Urbano VII lo sconsacrò e gli tolse onori e benefici. È logico che il successore di Urbano VI, il pontefice Bonifacio IX (1389-1404) eleggesse, un nuovo cardinale alla diocesi di Frascati. Il La Grange morì ad Avignone nel 1402 e fu sepolto nella chiesa di S. Marziale. Sulla su tomba, tra l’altro si legge: …POSTREMO. VERO. S.R.E. CARDINALIS. TUSCOLANUS. QUI. OBIIT. A. DOM. MCCCCII. Biasotti-Tomassetti lo datano 1379-1402. Saltando così, Pileo Prata (1391-1401) ed Enrico Minutolo (1401-09).