GIROLAMO SIMONCELLI (1600-1603)

Nacque nel 1522 a Orvieto. Pronipote di papa Giulio III (1550-55). Lo zio lo destinò alla porpora a 31 anni d’età, nel 1553, facendolo cardinal diacono dei SS. Cosma e Damiano. Passato all’ordine dei preti, ebbe prima il titolo di S. Prassede e poi quello di S. Maria in Trastevere. Nel 1554 divenne vescovo di Orvieto, ove resse la Chiesa fino al 1560, per riprenderla nel 1570 e tenerla fino alla sua morte. Nel 1560 passò alla diocesi d’Albano e pochi mesi dopo, il 23 aprile 1600, ebbe la chiesa di Frascati. Nella proposta di assegnare la Cappella di Capocroce ai Frati Minori, affinchè vi costruissero una chiesa con a fianco un convento, sottostando, però, ad impegni abbastanza gravosi imposti dalla Venerabile Compagnia, il cardinal vescovo locale, il Simoncelli, non intervenne con efficacia, cosicché tutto restò in alto mare. Nel 1603 optò per la chiesa di Porto e all’età di 81 anni passò a miglior vita, dopo aver partecipato a ben 10 conclavi. In uno di essi, si dice che fossero state inventate le famose profezie cosiddette di Malachia. Evidentemente fu qualche familiare che, desideroso di vederlo salire al soglio pontificio, tirò fuori la faccenda che si doveva eleggere un pontefice che veniva dalla «Urbs Vetus», come veniva chiamata Orvieto. Il Grandi, come Biasotti-Tomassetti datano il suo vescovato dal 1600 al 1603. Il cronista incognito e gli altri già citati in altre parti dal 1601 al 1603. Il Moroni lo data dal 1601 al 1605. La data certa è il 1600 in quanto fece una visita pastorale. Fu un uomo privo di ambizioni, ebbe una condotta prudente e libera senza timore, né rispetto umano, né cupidigia, né orgoglio lo poterono mai rimuovere dalla sua equanimità e giustizia. Il Cancellieri narra che questo cardinale faceva di nascosto incendiare i carri di fieno, onde intimorire i villani e poi ne risarciva largamente il danno. Il 7 novembre 1600 il card. Simoncelli effettuò la visita pastorale per mezzo del suo vicario generale. Le novità che questa visita ci fornisce sono veramente poche. Non vengono detti il numero degli abitanti dei singoli paesi e neanche il numero totale. Si dice che nel territorio ci sono 12 sacerdoti; che il catechismo ai bambini viene insegnato nei giorni festivi presso gli altari della cattedrale; che si sta costruendo una chiesa più grande e che egli non ha potuto effettuare personalmente la visita pastorale, perché impegnato nelle varie funzioni sacre del giubileo. Per il resto rimanda alla precedente visita fatta dal Galli nel 1597. L‘Oldoino ne parla all’anno 1550.