Chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione della
Serva di Dio Madre Carla Borgheri.
Il rito si terrà sabato 26 aprile 2025, alle ore 16.00
AVVISO IMPORTANTE
Conclusione dell’Inchiesta Diocesana del Processo di Madre Carla Borgheri
Si informa che, a causa della concomitanza con le esequie del Santo Padre Papa Francesco, l’orario della Celebrazione di Conclusione dell’Inchiesta Diocesana del Processo di Madre Carla Borgheri è stato posticipato.
La celebrazione avrà luogo sabato 26 aprile 2025 alle ore 16.00 nella Cattedrale di Frascati, anziché alle ore 11.00 come precedentemente comunicato.
Vi attendiamo con gratitudine per condividere insieme questo momento di grazia e di Chiesa.
La celebrazione sarà presieduta da S.E. Vescovo Stefano Russo
Sabato 26 aprile 2025, alle ore 16.00, nella Cattedrale di San Pietro a Frascati, si terrà la Sessione di Chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità e i segni attribuiti alla Serva di Dio Madre Carla Borgheri, Fondatrice delle Suore Missionarie dell’Incarnazione e dei Padri Missionari dell’Incarnazione. Il rito avrà luogo al termine della Celebrazione Eucaristica e sarà presieduto dal Vescovo Stefano Russo.
Il Tribunale ecclesiastico che ha condotto l’Inchiesta diocesana a Frascati è composto da monsignor Orlando Raggi, delegato episcopale, subentrato dopo la scomparsa improvvisa di padre Luigi Secchi, religioso Camilliano; da don Jude Chukwuma, promotore di giustizia; da Federica Branca, notaio; e da Marco Capri, notaio aggiunto. Il postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione è il dottor Waldery Hilgeman.
Tutti gli atti processuali, redatti in doppia copia conforme e racchiusi in contenitori sigillati, saranno affidati a suor Loreda Spagnolo, nominato portitore, con il compito di consegnarli al Dicastero delle Cause dei Santi.
Madre Carla nacque a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, il 17 febbraio 1922 e morì a Vermicino, Roma, il 20 settembre 2006. La sua vita è stata caratterizzata da una profonda interiorità e da una continua ricerca di Dio, manifestata nel suo impegno a favore dei fratelli e delle sorelle più deboli. Tutto questo è stato reso possibile per il principio dell’Incarnazione, che la spinse a condividere la vita dei poveri e dei sofferenti, immedesimandosi in loro. Essere missionaria dell’Incarnazione, per lei, significava entrare nell’intimità di Dio con lo sguardo rivolto a Lui e le mani tese verso l’umanità, per elevarla alla sua dignità.
La sua esistenza si è rivelata un canto d’amore e di consacrazione, i cui frutti sono stati visibili nelle sue opere caritatevoli e nel cuore di innumerevoli persone che hanno avuto il privilegio di avvicinarsi alla sua spiritualità cristocentrica e mariana.
Il suo motto, “contemplazione e azione”, racchiude l’essenza del suo cammino spirituale: una docilità totale alla volontà divina, unendosi all’”Eccomi” del Verbo e di Maria di Nazareth. Questo ha ispirato le sue scelte e le sue azioni quotidiane.
Il suo esempio è un invito e uno sprone per tutti a camminare e a seguire la strada di santità tracciata da Dio per ciascuno di noi.