
La comunità diocesana di Frascati accoglie con tristezza la notizia che don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco, martedì 27 maggio si è spento nella sua città natale di Fermo -dove era tornato a vivere da qualche tempo- e ringrazia il Signore del dono della sua presenza nella nostra diocesi per tanti anni.
Don Franco infatti dal 1978 aveva portato anche nel territorio della diocesi di Frascati, a Grottaferrata, la straordinaria esperienza comunitaria di solidarietà e inclusione ispirata dal Vangelo, producendo tanti frutti di bene e di grazia.
Nato a Fermo il 30 maggio 1931, viene ordinato sacerdote nel 1956 e consegue la licenza in teologia alla Gregoriana e il baccalaureato in filosofia all’Università Sant’Anselmo di Roma. In questo periodo inizia a dimostrare una particolare sensibilità nei confronti delle persone con disabilità, partecipando ai viaggi e alle attività per loro organizzati dall’Unitalsi. Da qui, dopo aver fatto esperienza della realtà di molti centri riabilitativi, spesso non adeguati alle esigenze non solo sanitarie ma anche affettive di queste persone, lo Spirito gli suggerisce di fare qualcosa di più. Insieme a Marisa Galli di Servigliano, anche lei con una grave disabilità, trova una casa a Capodarco, in provincia di Fermo dove ospitare una vera e propria comunità, più simile a una famiglia che a una struttura sanitaria.
Nasce così nel 1966 la comunità Gesù Risorto a Capodarco di Fermo: un’esperienza veramente nuova in cui le persone con disabilità trovano una cura e un’accoglienza illuminata dall’amore di Cristo, vengono accompagnate ad autodeterminarsi, a far emergere emergere le loro risorse divenendo lievito per tutto il contesto sociale. L’esperienza ha fin da subito un forte richiamo e cominciano a giungere persone con disabilità da tutta Italia coinvolte da protagoniste in progetti sempre più grandi in direzione del mondo del lavoro e dell’inclusione.
Nel 1978 l’esperienza di Capodarco arriva anche a Grottaferrata a via del Grottino, dove don Franco ottiene di utilizzare per i suoi progetti un casolare delle suore francescane, promuovendo numerose attività e progetti lavorativi che anche oggi valorizzano il territorio, tra cui l’Agricoltura Capodarco. Il Vangelo che si fa vita incarnandosi nelle persone e nelle situazioni concrete facendo spuntare germogli di speranza.
In suffragio di don Franco, martedì 3 giugno 2025, alle ore 17:30, nella Chiesa delle Suore Francescane di Maria, in via Anagnina – Grottaferrata, il vescovo di Frascati Stefano Russo celebrerà la S. la Messa nell’ottavario dalla morte, al termine della quale chi lo desidera potrà condividere una testimonianza o un ricordo.
Riportiamo qui il ricordo di Luciano Priori, membro del Gruppo degli Amici di Capodarco, impegnati nel sostenere i progetti di Don Franco.
Ci unisce in questo momento il dolore per la morte di Don Franco Monterubbianesi, fondatore di Capodarco e di molte altre realtà sociali, tutte dedicate all’inclusione delle persone diversamente abili.
Un momento della nostra vita di dolore ma anche ringraziamento per l’illuminazione spirituale che abbiamo tramite lui ricevuto, condiviso e divulgato agli amici ed al nostro prossimo nella Virtù teologale della Carità che ci ha svelato la sorgente inesauribile dell’Amore di Dio attraverso le opere di Don Franco.
I nostri sguardi sono illuminati dalla profonda gaiezza che Don Franco ha saputo infonderci nella “progettualità” scaturita dalla sua sensibilità indirizzata verso i problemi della moltitudine di persone con disabilità, per essere inserite in progetti di Agricoltura Sociale e nell’accoglienza in un contesto egalitario nella società in cui viviamo.
Affidiamo a Dio le nostre preghiere e suppliche manifestandogli la grazia ottenuta per averci fatto riconoscere il “tempo adatto” per agire nelle direzioni da lui concepite e diffuse, per riprenderle e proiettandole nel nostro essere per continuarle nel “dopo di noi”.
Papa Francesco, rendendo omaggio alla Comunità, ha detto di don Franco: “La vostra Associazione ha avuto origine dai pellegrinaggi ai santuari di Lourdes e di Loreto, nei quali don Franco intuì il modo di poter valorizzare le risorse umane e spirituali insite in ogni persona diversamente abile”.
Instancabile promotore di pace, ha lavorato a stretto contatto con don Luigi Di Liegro e con la Caritas diocesana. Negli ultimi anni amava accompagnare l’attività pratica svolta sul campo con l’approfondimento critico del pensiero sociale cristiano che affidava a scritti e a lettere pubbliche. “