Il Papa: «Dio ha creato il mondo perché noi fossimo insieme. “Sinodalità” è il nome ecclesiale di questa consapevolezza».

Papa Leone abbraccia i pellegrini giunti anche da Frascati per il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle nuove Comunità

Le giornate di sabato 7 e domenica 8 giugno raccontate da Veronica Ferranti (Vice Presidente Azione Cattolica Frascati) e Marina Castellitto (Ufficio Aggregazioni laicali - Movimento dei Focolari).

10 Giugno 2025

Abbiamo chiesto a  due pellegrine d’eccezione della diocesi di Frascati, Veronica Ferranti, Vice presidente del Settore Giovani di Azione Cattolica e Marina Castellitto, direttrice dell’Ufficio delle aggregazioni laicali della diocesi di Frascati del Movimento dei Focolari di raccontarci in prima persona come hanno vissuto questa straordinaria esperienza.

Sabato 7 giugno 2025 , Veglia di Pentecoste

Veronica Ferranti (vice presidente  diocesana Azione Cattolica di Frascati per il Settore Giovani)

Tutti  in Piazza a San Pietro a Roma  per la celebrazione della  Veglia di Pentecoste, un evento straordinario che ha riunito Movimento dei Focolari, Azione Cattolica, Gioventù Ardente Mariana, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Cattolica Shalom, Comunione e Liberazione, Cammino Neocatecumenale, (solo per citare qualcuna delle realtà ecclesiali presenti)  per vivere insieme il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle nuove Comunità.

Essere lì, come ragazza di Azione Cattolica, a 21 anni e con quasi metà della mia vita di esperienza in questo cammino, è stato per me un momento di profonda emozione e spiritualità.

La piazza era gremita di fedeli di ogni età: giovani, adulti, famiglie intere, tutti uniti da un unico desiderio, quello di accogliere lo Spirito Santo e rinnovare la propria fede.

L’atmosfera era carica di attesa e di speranza, con canti e preghiere che risuonavano nell’aria, creando un senso di comunione e di appartenenza. Sono state diverse le parole che porto nel cuore delle testimonianze che abbiamo avuto la fortuna di poter ascoltare, ma un momento in particolare mi ha colpito profondamente.

Mentre passeggiavo lungo il centro di una fila tra i vari settori di sedie destinate ai pellegrini, ho visto persone di tutte le età intonare lo stesso canto. Era una scena di perfetta armonia: nessuno era fuori tempo, nessuno si perdeva nella melodia. Era come se ogni cuore battesse all’unisono, ogni voce si fondesse in un’unica lode a Dio. Guardando quegli occhi rivolti al cielo, ho percepito con forza quanto fosse vero che tutti quelli che erano lì, avevano fatto esperienza viva di Dio e che nelle loro vite, questo aspetto, aveva acquisito una posizione centrale.

Prima di iniziare la liturgia abbiamo assistito alle benedizioni del Papa, che si avvicinava sempre più tra la folla. Vedere questa scena mi ha toccato profondamente perché la sua presenza e il suo messaggio hanno risuonato con le mie emozioni più intime, generando un sentimento di profonda commozione e ispirazione. Ho come rivissuto in pochi istanti tutti i momenti importanti della mia vita legati alla fede e alla speranza, come le preghiere condivise con la mia famiglia, la bellezza nel cercare di costruire una relazione basata sui valori cristiani, le difficoltà superate grazie alla forza spirituale e le occasioni in cui ho sentito il bisogno di trovare conforto e guida.

Questo pomeriggio mi ha ricordato quanto sia potente la fede quando si vive in comunità, quanto lo Spirito Santo possa agire attraverso la condivisione e la preghiera collettiva. La Veglia di Pentecoste non è stata solo una celebrazione liturgica, ma un vero e proprio abbraccio spirituale che ha rafforzato la mia voglia di testimoniare la fede ogni giorno, dentro e fuori l’Azione Cattolica.

Tornando a casa, portavo con me il ricordo di quella melodia perfetta, di quelle voci unite, delle bandiere colorate sventolanti, e la certezza che lo Spirito Santo continua a guidarci, a ispirarci e a sostenerci nel cammino della vita cristiana. La Pentecoste, con la sua luce e il suo fuoco, ci ricorda che non siamo mai soli: siamo una famiglia, chiamata a vivere e a testimoniare l’amore di Dio nel mondo.

Domenica 8 giugno, Celebrazione Eucaristica

Marina Castellitto (direttrice Ufficio diocesano Aggregazioni laicali – Movimento dei Focolari)

Dopo la solenne Veglia del sabato, il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle nuove Comunità è proseguito domenica 8 giugno, solennità di Pentecoste, con la Celebrazione Eucaristica presieduta da Papa Leone.

È mattino presto quando in circa 80mila ci ritroviamo nuovamente in piazza san Pietro, sotto un sole splendente. L’attesa del Papa è una nuova occasione per fare nuove conoscenze, avere momenti di dialogo, di amicizia con chi è vicino a noi, fino all’applauso scrosciante, quasi senza fine, e alle grida di gioia che annunciano a tutti che Papa Leone con la sua jeep bianca è nuovamente qui per salutarci.

Poi alle 10,30 la Messa a conclusione del nostro Giubileo.

Dovunque ti giri vedi raccoglimento, ascolto profondo, le parole di Papa Leone toccano l’anima nel più profondo:

“Siamo davvero la Chiesa del Risorto e i discepoli della Pentecoste soltanto se tra di noi non ci sono né frontiere e né divisioni, se nella Chiesa sappiamo dialogare e accoglierci reciprocamente integrando le nostre diversità, se come Chiesa diventiamo uno spazio accogliente e ospitale verso tutti”.

Il Papa ci ricorda che lo Spirito apre le frontiere, anzitutto “dentro di noi”, “nelle nostre relazioni” e “tra i popoli”, ci insegna ad amare, “ci apre alla gioia della fraternità” e sfida “in noi, il rischio di una vita che si atrofizza, risucchiata dall’individualismo” perché “dove c’è l’amore non c’è spazio per i pregiudizi, per le distanze di sicurezza che ci allontanano dal prossimo…”.

Ci sentiamo chiamati nuovamente alla comunione a lasciarci formare dallo Spirito, che fa dell’unità dei credenti la sua testimonianza più luminosa.

Con Papa Leone abbiamo chiesto allo Spirito di allargare “gli orizzonti dell’amore” e di sostenere gli “sforzi per la costruzione di un mondo in cui regni la pace”.

Al momento della preghiera dei fedeli, espressa in diverse lingue, abbiamo chiesto allo Spirito che “colmi dei suoi carismi, movimenti, associazioni e nuove comunità” orientandoli “nella carità verso il prossimo e renda tutti “una cosa sola”, alimentando in ciascuno “il desiderio di santità”.

Siamo partiti dal nostro Giubileo rinnovati e con nel cuore il mandato del Papa per tutti noi, quello di essere costruttori di unità e di pace, testimoni di speranza nei nostri ambienti.

condividi su