BESSARIONE TRAPEUNZIO (1449-1468)

Nacque a Trebisonda, in Grecia, nel 1395. Monaco di S. Basilio. Quando partecipò al XVII concilio generale di Firenze, era già vescovo di Nicea. Fu lui che lesse il testo greco dell’Atto d’Unione che ravvicinava le due chiese, Romana e Greca. Eugenio IV (1431-47) nel 1439 lo aggregò al collegio dei cardinali presbiteriali dei XII Santi Apostoli. Fu vescovo di Pamplona e Mazara, archimandrita di Sicilia e arcivescovo di Siponto. Si adoperò molto per l’unione dei Greci ai Latini. Niccolò V (1447-55) lo nominò vescovo di Sabina nel 1449 e patriarca di Gerusalemme e lo stesso anno lo trasferì alla chiesa di Frascati. Il Grandi sostiene che il Bessarione tenne la cattedra di Frascati per breve tempo, ma se dobbiamo credere a quanto lo stesso cardinale fece scrivere da vivo, sulla sua tomba, fino al 1466 era sicuramente cardinale vescovo di Frascati. L’epigrafe reca: BESSARIO. EPISCOPUS, TUSCULANUS. S.R.E. CARDINALIS. PATRIARCA. COSTANTINOPULITANUS. NOBILIS. GRAECIA. ORTUS. ORIUNDUSQUE. SIBI. VIVENS. POSUIT. ANNO. SALUTIS. MCDLVI. Quindi nel 1466 il Bessarione si fregiava del titolo di cardinale vescovo tuscolano e patriarca di Costantinopoli. Egli fu un uomo molto dotto, affabile, generoso e fu ad un passo dalla tiara alla morte di Niccolò V. Fu l’intervento del card. Alano di Cetevo che indusse i cardinali partecipanti al conclave a rinunciare all’elezione del Bessarione, adducendo l’inopportunità di eleggere un greco alla tiara subito dopo la ritrovata unità tra le due chiese. Si pensava che fosse troppo presto e quindi una caduta di prestigio per la Chiesa di Roma. Il Bessarione amò moltissimo il monastero di Grottaferrata e vi soggiornò varie volte e per vario tempo. Ne fu pure abate comandatario. Ne ampliò il fabbricato; ne ricostruì quasi totalmente la chiesa e la corredò di vasi d’oro e d’argento e di altri preziose suppellettili; coltivò le lettere ed i letterati, studioso di Aristotele e Platone. Morì a Ravenna il 18 novembre 1472. L‘Orioli sostiene che non era più vescovo di Frascati, essendolo stato ma solo fino al 1468. Anche Biasotti-Tomassetti sono d’accordo nel datare il Bessarione dal 1449 al 1468 e asseriscono che dal 1443 al 1449 la sede tuscolana restò vacante. Comunque per questo periodo non ci sono tracce di assegnazione della sede di Frascati. Il card. duca di York sostiene che alla data del 1472 il Bessarione era ancora vescovo di Frascati. La sua salma venne trasportata a Roma e tumulata nella chiesa dei Santi Dodici Apostoli, di cui era titolare, ove fin dal 1464, nel testamento redatto a Venezia dava disposizioni per l’erezione della sua cappella. L’Oldoino ne parla al volume dell’anno 1431.