GIULIANO CESARINI (1444-1444)

Nato nel 1398 da nobile famiglia romana. Fece i suoi studi a Perugia. Insegnò giurisprudenza al liceo di Padova. Frequentò le università di Perugia, Padova, Bologna come insegnante di diritto. Passò alla corte del card. Brando Castiglioni e con lui andò in Boemia al fine di porre fine all’eresia che si diffondeva in quella nazione. Al suo ritorno fu nominato Uditore di Rota o uditore di camera. Come Nunzio apostolico in Francia e in Inghilterra assolse compiti delicatissimi. Il Castiglioni lo presentò a Martino V, che, apprezzando sia le doti di sentimento che di dottrina, lo creò cardinale diacono del titolo di S. Angelo in Pescheria il 24-5-1426. La nomina, però, fu resa pubblica solo nel 1430. Successivamente fu cardinal prete di S. Sabina, fu arciprete della Basilica Vaticana, penitenziere maggiore e vescovo di Grosseto. Legato a latere in Germania e Boemia a domare gli eretici propose indulgenze a chi guerreggiasse per il Signore. Nel 1431, Martino V lo nominò legato della sede apostolica per la direzione della crociata contro gli Hussiti e dopo un mese lo designò a presiedere il Concilio di Basilea. Quando il concilio fu spostato prima a Ferrara e poi, per la pestilenza che regnava in città, a Firenze, egli lasciò Basilea ed ebbe l’incarico di leggere il testo latino redatto da parte del concilio e riguardante la pace tra la chiesa greca e quella romana. Il testo greco fu letto dal celebre patriarca Bessarione di Nicea. Ebbe la direzione della crociata contro i Turchi che egli vinse a Nisch nel 1443. In qualità di legato pontificio si recò in Polonia e in Ungheria al fine di sollecitare quei Re a prendere le armi contro i Turchi infedeli, che al comando di Amuratte II procuravano danni ai cristiani. Qui egli si trovò in una situazione difficile, tanto che i Turchi riuscirono a sconfiggere i cristiani a Varna il 10-11-1444. In questo anno egli era stato creato cardinale vescovo di Frascati. La morte lo colse in fuga da Varna. Nel 1439 Eugenio IV lo spedì ad incontrare Giovanni Paleologo che condusse prima a Ferrara e poi a Firenze. L’Oldoino ne parla all’anno 1431. Biasotti-Tomassetti non ne parlano, forse perché fu solo una nomina dell’ultima ora.