GIULIO SACCHETTI (1652-1655)

L’Enciclopedia Cattolica lo fa nascere a Firenze, mentre il Grandi scrive che nacque nel 1587 a Roma, ma di origine fiorentina. Per la sua conoscenza del diritto (aveva studiato a Pisa e a Perugia) Paolo V (1605-21) lo impiegò nella Giudicatura. Gregorio XV (1621-23) lo fece suo prolegato per Bologna e Urbano VIII (1623-44) appena eletto Papa, lo creò, nel 1623, vescovo di Gravina, affidandogli la nunziatura di Spagna, ove dette prova di munificenza, liberalità e grandezza di cuore. Tre anni dopo, nel 1626, lo elesse cardinale dell’ordine dei preti dal titolo di S. Susanna. Da Gravina venne trasferito a Fano, ove ritenne anche la legazione di Ferrara. Qui ricevette il fuggiasco Carlo di Nevers, duca di Mantova, e si adoperò molto affinchè il morbo della peste, che infestava l’Italia, non contagiasse la terra a lui affidata. Poi, con il card. Barberini, fu legato a Bologna, ove rimase tre anni. Fu per ben due volte papabile, ma non venne eletto solo per l’opposizione della Spagna che lo considerava francofilo. Nel mese di ottobre 1652 passò alla sede vescovile di Frascati, ove acquistò la villa Rufinella e da Frascati, l’11 ottobre 1655, si trasferì alla sede di Sabina. Religioso, buono, umano e cortese, amò il prossimo e fu generoso con i poveri. Patrocinò con il card. Pallotta la costruzione della chiesa di S. Maria di Cibone o di Monte Urbano, tra Tolfa e Allumiere. Edificò una villa e un palazzo ad Ostia e con i fratelli acquistò, in Roma, il palazzo in via Giulia. L’Oldoino ne parla all’anno 1625