PILEO PRATA (1385 O 1391-1401)

L’Enciclopedia Cattolica lo chiama DI PRATA. Nato a Concordia dalla nobile famiglia dei conti di Prata tra il 1320 e il 1330. Nel 1352 era già vescovo di Treviso e nel 1359 di Padova. Nel 1376, anche lui si adoperò per la pace tra il Re di Francia e quello d’Inghilterra. Venne chiamato per le sue vicissitudini «il cardinale dai tre cappelli», perché per ben tre volte salì alla porpora: due volte eletto dai papi, Urbano VI e Bonifacio IX, ed una volta da un antipapa, Clemente VII. Sia l’Orioli che il duca di York datano l’elezione a cardinale di Frascati, per la prima volta al 1385 da Urbano VI (1378-89). L’Orioli poi fa cenno al 1387, riferendosi forse alla nomina fatta da Clemente VII (1378-94), ed infine alla data del 1391, quando fu eletto da Bonifacio IX (1389-1404). Stando a questo quadro di date sarebbe possibile questa successione: La Grange, Frignano, Chanac, di Prata. Narra il Grandi che Pileo de Prata divenne cardinale con il titolo presbiteriale di S. Prassede nel 1378, ma che Urbano VI lo sospettò di connivenza con Carlo, Re di Napoli e lo accusò di volerlo avvelenare e quindi lo fece imprigionare. Poiché anche a quei tempi valeva il principio che in questo mondo «tutto ha un prezzo», il cardinale unse abbondantemente alcune ruote, nel caso specifico un carceriere, e potè così riacquistare la libertà. Il Pileo fuggì presso Clemente VII in Avignone e si dice che giunto a Pavia, lontano dalle grinfie di Urbano VI, bruciò sulla pubblica piazza, per spregio e disprezzo, la porpora con la quale il Papa di Roma lo aveva eletto cardinale. Urbano VI lo degradò e lo scomunicò, ma Clemente VII lo rielesse con molti introiti, cardinale con il titolo di S. Prisca ma non alla sede episcopale di Frascati. Probabilmente questo avvenne nell’anno 1385. In seguito, morto Urbano VI, si riavvicinò al vero papa Bonifacio IX (1389-1404), e nel 1391 per la terza volta gli fu concessa la porpora, gli furono ripristinati gli antichi onori e titoli e al tutto fu aggiunta anche la sede vescovile di Frascati. Da ricordare che quando fu accusato di voler avvelenare il Papa, il Pileo era a Napoli e che da lì dichiarò di considerarsi sciolto dal giuramento di fedeltà al Papa e comunicò al clero romano che era necessario convocare un concilio generale. Il Pileo si adoperò fortemente nella pacificazione delle regioni friulane. Dai Carraresi, da Padova, da Firenze e dal Boccanio fu proposto a Patriarca d’Aquilia sempre invano. A Padova fondò il collegio Pratense per gli studenti poveri. L’Oldoino ne parla all’anno 1379. Il Razza lo data 1385-1401. Biasotti-Tomassetti non ne parlano, in quanto ricoprono il periodo con il de La Grange. Il cronista incognito lo mette sotto Bonifacio IX al 1391. L‘Ughelli lo mette al 1378 sotto Urbano VI come cardinale di S. Prassede e dal 1385 come cardinal vescovo di Tuscolo. Il Moroni non ne fa cenno.